Il viaggio (ora inteso come tragitto) è sempre una condizione che non lascia indifferenti: si includono aspettative, speranze, ansie, paure. Si spera di arrivare puntuali, senza contrattempi e sorprese, e ci si dovrebbe rilassare un po'. Ma si ha ancora sulle spalle ciò che ci si porta (positivo e/o negativo) dalla condizione precedente il viaggio. Tutte le varie sensazioni (i cinque sensi sono ovviamente coinvolti), rimangono nella mente, nel cuore, e, per qualche tempo, inevitabilmente, ci accompagnano, condizionando, almeno, il tragitto stesso. Poi tutto dipende anche dal mezzo usato per spostarsi.
Per quanto mi riguarda quest'anno il mezzo di trasporto è stato il treno: un tragitto piuttosto lineare, senza troppe sorprese, ma emotivamente carico di molti elementi che ho raccolto negli ultimi mesi e che sono sembrati sassi all'interno dello zaino. Sassi difficili da scaricare, da posare accuratamente in un campo e da dimenticare. Fortuna che c'è la musica: dopo il consueto e insoddisfacente zapping selvaggio dell'effeemme, l'indispensabile funzione radom del lettore mp3 ha rispettato alla lettera ciò che promette. Mi sono ritrovato ad ascoltare, di seguito, tre pezzi tra i miei preferiti: perfettamente coerenti con il momento "emotivo" che stavo vivendo.
I try to laugh about it, cover it all up with liesI try and laugh about it, hiding the tears in my eyes because boys don't cry...
In Viaggio - CSI: Chapeau a G.L.F.
Viaggiano i viandanti, viaggiano i perdenti più adatti ai mutamenti, viaggia Sua SantitàViaggiano ansie nuove e sempre nuove crudeltàCadono di vertigine...
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