11 set 2011

Kasabian - Days Are Forgotten

Ancora un po' di tempo libero, ancora un po' di ascolti. Ad esempio dei Kasabian: la loro ultima (di pochi giorni fa) è "Days Are Forgotten" e, onestamente, mi rimane leggermente in mente per una certa assonanza ai Led Zeppelin (Immigrant Song). 




29 ago 2011

I Clash al centro commerciale: Lost in the Supermarket

Si torna a scrivere, dopo la pausa. Di questo agosto, tutto sommato caldo, delle ferie (degli altri), delle città vuote, della loro vivibilità ritrovata, del concetto di città e quello di centro, di "centro-città" come luogo di incontro (una volta), di centro commerciale come luogo di incontro (oggi). Già, è sempre stato un modello che ho visto di traverso: "i centri commerciali sono le piazze del duemila". No, il centro commerciale (beh, con annesso l'indispensabile supermercato, ça va sans dire) è il luogo dedicato alle compere: più è grande, più ci sono marche e insegne famose, più è importante e più attira gente. Si va per acquistare cose, poi si torna a casa, con il sacchetto (in carta o in plastica biodegradabile) e lo scontrino che declama "cambio/reso possibile entro 7 giorni". In un annoiato giorno invernale, ci si passa il pomeriggio, si guardano i prezzi, si passeggia con le mani dietro la schiena, compiacendosi per il tepore, lamentandosi per il troppo tepore... Il centro commerciale, inoltre, è diventato anche centro di aggregazione ("ci si becca al centro alle 4..."), è un passatempo al chiuso ("vado a curiosare in quel negozio, dove c'è il cell nuovo della... che poi ci sono le consolle da provare!"), un posto dove si va a mangiare o fare uno spuntino; è diventato anche un luogo di incontro. Ho osservato che, anno dopo anno, è più facile trovarci conoscenti, tra le pesche, shampoo e i surgelati, scambiarci due parole ("ma che fine hai fatto...") e congedarsi ("ah, mi sono dimenticato il pane... sgrunt! devo tornare indietro... ah, alla prossima spesa! eheh"). E magari si abita a meno di un chilometro di distanza! Vai a capire la società del duemila! 
E a proposito di commercio e consumismo, Joe Strummer, nel '79, scrisse, con Mick Jones, "Lost in the supermarket", uno dei gioielli (della categoria non-t'aspetti) del fondamentale album "London calling". 
"I'm all lost in a supermarket 
I can no longer shop happily 
I came in here for the special offer 
A guaranteed personality"
[…]
"I'm all tuned in, I see all the programmes 
I save coupons from packets of tea 
I've got my giant hit discotheque album 
I emty a bottle i feel a bit free"
Indubbiamente la canzone merita molto sia per il testo, che per la musica. Un ritmo moderato (rispetto alle hit dei Clash) ma incalzante, trascinante, coinvolgente, sul quale appoggia la critica al consumismo, il disagio di vivere in questo modello, spersonalizzato. 

Esisterà una via di mezzo tra interessi economici e rapporti sociali? Forse il centro commerciale è un elemento, una possibilità ma, come tutto, basta non abusarne... ;o)

Beh, intanto ci si può ascoltare la canzone che, fortunatamente, viene venduta nei vari CD... anche nei centri commerciali!!!

10 ago 2011

Notte di S. Lorenzo vs. Pink Floyd: The Great Gig in the sky

Sta per iniziare una delle notti più magiche dell'anno, che con la temperatura e, talvolta, con la compagnia giusta, può dare delle vibes difficili da dimenticare. Così come riesce a "The Great Gig in the sky" dei Pink Floyd, proprio dall'album celeberrimo del prisma in copertina, insomma "The dark side of the Moon".
Benché parli della morte, mi accontento solo di seguire la melodia, tenere gli occhi aperti per contemplare il cielo e pensare.

5 ago 2011

In viaggio (funzione Random)

Il viaggio (ora inteso come tragitto) è sempre una condizione che non lascia indifferenti: si includono aspettative, speranze, ansie, paure. Si spera di arrivare puntuali, senza contrattempi e sorprese, e ci si dovrebbe rilassare un po'. Ma si ha ancora sulle spalle ciò che ci si porta (positivo e/o negativo) dalla condizione precedente il viaggio. Tutte le varie sensazioni (i cinque sensi sono ovviamente coinvolti), rimangono nella mente, nel cuore, e, per qualche tempo, inevitabilmente, ci accompagnano, condizionando, almeno, il tragitto stesso. Poi tutto dipende anche dal mezzo usato per spostarsi.
Per quanto mi riguarda quest'anno il mezzo di trasporto è stato il treno: un tragitto piuttosto lineare, senza troppe sorprese, ma emotivamente carico di molti elementi che ho raccolto negli ultimi mesi e che sono sembrati sassi all'interno dello zaino. Sassi difficili da scaricare, da posare accuratamente in un campo e da dimenticare. Fortuna che c'è la musica: dopo il consueto e insoddisfacente zapping selvaggio dell'effeemme, l'indispensabile funzione radom del lettore mp3 ha rispettato alla lettera ciò che promette. Mi sono ritrovato ad ascoltare, di seguito, tre pezzi tra i miei preferiti: perfettamente coerenti con il momento "emotivo" che stavo vivendo.

Train in vain - The Clash: straordinaria gemma dal tesoro London Calling

Boys don't cry - The Cure: tra le prime di Robert Smith & C. 
I try to laugh about it, cover it all up with lies 
I try and laugh about it, hiding the tears in my eyes because boys don't cry...

In Viaggio - CSI: Chapeau a G.L.F.
Viaggiano i viandanti, viaggiano i perdenti più adatti ai mutamenti, viaggia Sua Santità
Viaggiano ansie nuove e sempre nuove crudeltàCadono di vertigine... 

23 lug 2011

Quando la memoria fa "brutti" scherzi! Summer selection 1999


Alle volte la memoria fa "brutti" scherzi (in senso buono). Per un motivo sconosciuto (c'è sempre un motivo, A.Celentano docet) mi sono ritrovato a pensare cosa si ascoltava (di musica commerciale che passava nelle radio, tralasciando -volutamente- un altro paio di cose bellissime) quasi alla fine del millennio passato: nell'estate 1999. Senza la pretesa di essere esaustivo, elenco le "hit", o presunte tali, che mi sono venute in mente associandole, appunto, all'anno appena scritto.

In ordine sparso:
  • sezione dance > Supercafone (Piotta), Alla Consolle (Mimmo Amerelli), Blue (Eiffel 65), Vamos a la playa (Miranda), Tell me why (Prezioso ft. Marvin), We're going to Ibiza (Vergaboys);
  • sezione italian pop > Troppo bella (Davide De Marinis), Sandra (360gradi)Una canzone stonata (Davide Maggioni).

    22 lug 2011

    Fare le valigie (Luca Carboni) e "riascoltare un vecchio disco dei Clash" (Revolution Rock, London Calling)

    Qualche settimana fa Luca Carboni ha fatto uscire la sua nuova canzone "Fare le valigie": musicalmente semplice, estiva, musica leggera adatta alla stagione.
    "[...] insomma mi piace che un’altra estate arriverà, fare le valigie sapere che si ripartirà
    insomma mi piace che anche l’estate passerà, fare le valigie sapere che si ripartirà
    perchè mi piace sentire il tempo che va, sapere che tutto poi cambierà [...]"



    Ma questa canzone mi da l'occasione, attraverso la frase "Riascoltare un vecchio disco dei Clash", di andare a prendere uno dei pezzi dei Clash, dal mitico e straordinario CD "London Calling" (1979), che si adatta ai ritmi più lenti che (più o meno) naturalmente si hanno in questa fase dell'anno. E' Revolution Rock e non è punk, è Clash!

    20 lug 2011

    Lyrics selection: Facebook (Le Strisce, Mr. Entics, I Cani)

    Generalmente i testi delle canzoni rispecchiano la società intorno a chi le scrive. Da un po' di anni Facebook è diventato per molti qualcosa di indispensabile, un'estensione della propria vita, così come la "moda" di pubblicare qualsiasi instant-photo, per dimostrare di esserci.
    Tutto questo per dire che ultimamente la parola Facebook (ma anche YouTube e altri servizi/siti della Rete) è entrata nelle canzoni. E in questo post ne segnalo 2 (+1) tra quelle recenti (sono tutte del 2011).


    La prima è Londra del gruppo
    Le Strisce: ascoltata per caso oggi (durante uno dei miei sport preferiti: zapping sfrenato sull'effemme), mi ha incuriosito. Il testo affida a Londra la voglia di cambiare, per un periodo più o meno breve, vita, persone, aprirsi al mondo, il tutto su una musica con influenze inglesi (i fiati sembrano quasi beatlesiani), ma non rock. Per il momento a me non dispiace. Vedremo poi con il tempo se questo pezzo rimarrà.

    "chissà che aria tira lontano da qua, chissà che gente si incontra d'estate a Londra
    Londra sono pronto, sono pronto a fidarmi di te
    come i sogni e le bambine, presto Londra fammi uscire"

     
    La seconda canzone che segnalo la si sta ascoltando abbastanza su Radio Deejay, è di Mr. Entics e si chiama Click. Il genere è tra hip-pop e reggae, molto "giovane" (e forse per questa parte di post dovrei usare le sms-abbreviazioni e le kappa... ma anche no!) e focalizzato, appunto, sulle molteplici instant-photo che talune persone fanno per condividerle su internet. Musica tutto sommato estiva, gradevole, anche se il genere non è il mio prediletto, ci sta almeno un ascolto (io sarò sopra la decina!).

    "Click, mi chiedi se la faccio con te, non preoccuparti baby se vuoi fare click, ricordati di mettere il flash,so che non vedi l'ora di..."

     
    Il terzo pezzo è già passato su questo blog, all'interno del post relativo a I Cani e al loro "Il sorprendente album d'esordio dei Cani", ed in verità quasi tutto il loro cd è coerente con l'argomento trattato qui oggi. In particolare, per quanto riguarda (didascalicamente) la parola Facebook, Door Selection è la canzone che fa al caso nostro (oltre ad essere tra le più interessanti dell'album).

    "Toglierei l'amicizia al settanta per cento di quelli su facebook, ma in fondo non voglio vedere ridotto il mio impero."



    19 lug 2011

    Musica... on-air! Una musica può fare/Learn to Fly

    Una sera di settimana scorsa, ascoltando alla radio una canzone, me ne è venuta in mente un'altra di un altro artista, con i videoclip simili (e con lo stesso anno di uscita). 
    Quindi, il sotto-testo del post potrebbe essere: musicisti che salvano gente in aereo nel 1999.
    Infatti, in tal anno, prima Max Gazze', poi i Foo Fighters hanno rilasciato due singoli ambientati in aereo, dove gli artisti si fanno, appunto, salvatori per via di "problemi" di volo.

    In particolare, è Max Gazze' a iniziare, intorno a febbraio '99, presentando a Sanremo un bel pezzo: "Una musica può fare". Buona musica, buono il livello di carica che trasmette, orecchiabile al punto giusto (nininni, nananna...) e video che vede Gazzè autocostruirsi una cassa acustica e metterla al posto del motore dell'aereo, andato in avaria. 

    "Salvarti sull'orlo del precipizio quello che la musica può fare"
      

    Invece, quasi a fine '99, i Foo Fighters pubblicarono Learn to Fly, ancora oggi tra le più famose del loro repertorio. In questo caso, però, i componenti della band interpretano se stessi e anche altri personaggi all'interno del video ambientato, appunto, in un aereo sul quale i piloti perdono il controllo e, con il libretto "Learn to fly", i Foo Fighters atterrano a destinazione incolumi, insieme a tutti i passeggeri. Spassoso il video, comunque.

    18 lug 2011

    Time to pretend (MGMT) - Cover Selection

    Gli MGMT (Management) sono stati, nella seconda metà degli anni zero, un fenomeno musicale degno di interesse: il loro album "Oracular Spectacular" sarà tra quelli ricordati quando si narreranno i primi due lustri del nuovo millennio. Era il 2008 e l'ascolto del singolo "Time to pretend" non mi lasciò indifferente. Fu molto l'interesse di critica e pubblico per gli MGMT, sia per la musica (trascinante e psichedelica) che per i testi. A distanza di qualche anno molti artisti (anche già famosi) hanno in qualche modo coverizzato gli MGMT e molti sono i mashup e i remix da ascoltare su Internet. È la conferma che la loro musica non è passata inosservata. Prendendo spunto da questa considerazione, in questo post metto una selezione di cover di "Time to pretend", iniziando ovviamente dall'originale in versione live.
      

    Questa è una cover senza elettronica, ma con gli archi: è quasi magica, se si vuole anche un po' barocca e, secondo me, si apprezza ancor di più la melodia.

    Un'altra versione, anch'essa senza elettronica, ma con i fiati: Paolo Nutini la propone nei concerti (uno degli ultimi, pochi giorni fa, all'Italian Wave Love Festival); ne esce una cover onesta, rispettosa dell'originale, ma con delle giuste modifiche di suono/tempo che ben si adattano a Paolo Nutini. In questo video la sua esibizione al concerto del Primo Maggio a Roma nel 2010.

    L'ultima cover è quella più minimale (esecuzione al pianoforte), con l'emotivamente intensa voce di Jónsi, front-men dei Sigur Ros. Ha quasi reinventato la canzone, spostando l'attenzione dalla musica al testo. Molto interessante, comunque.

    Questo è tutto, per ora. Ma se siete a conoscenza di ulteriori cover degne di nota, segnalate pure.
    This is our decision, to live fast and die young.
    We’ve got the vision, now let’s have some fun.
    Yeah, it’s overwhelming, but what else can we do.
    Get jobs in offices, and wake up for the morning commute.

    14 lug 2011

    Best Live - Hoppípolla (da Heima) - Sigur Rós

    Oggi, in una sorta di relax dopo pranzo, stavo riflettendo su cosa/chi avrei voluto ascoltare live e dove. Ovviamente ci sarebbero tantissime situazioni (reali, immaginate, impossibili), ma quella che segnalo è rappresentata dal video di Hoppípolla (tratto dal DVD Heima) dei Sigur Rós.
    La location del live è l'Islanda ed è incantevole. La canzone mi piace particolarmente. Il video è fatto bene. Insomma, ci sono tutti gli elementi per passare bene un po' di minuti.

    13 lug 2011

    Today Summer Hits

    C'è tanta buona musica, se si vuole, ma non sempre è hit. Poi ci sono quei pezzi che magari non sono capolavori, ma in qualche modo ci accompagnano (per scelta nostra o altrui) per qualche periodo. E così oggi si parla di "musica commerciale", ovvero delle hit di inizio estate.
    Quando poco più di un mese fa ascoltai per la prima volta il nuovo singolo dei Coldplay "Every Teardrop Is a Waterfall", lo bollai come insignificante, non mi piaceva. Poi (facciamo al quarto ascolto) è iniziata ad essere nelle mie corde ed ora la ascolto proprio volentieri.
    Parentesi: i Coldplay mi piacevano parecchio un po' di anni fa, diciamo i primi due CD; tuttavia l'apprezzamento per i lavori successivi è stato da parte mia sempre più restio. Non mi trasmettono più qualcosa che va oltre una bella/gradevole canzone: sarà che i pezzi come Yellow, In My Place, God Put a Smile upon Your Face, Clocks e Parachutes (inteso come CD) fanno parte di un altro periodo della vita e l'inevitabile crescita (loro e mia) è stata divergente. Comunque l'ultimo singolo mi piace, un punto fermo ogni tanto. (fino al prossimo cambio di idea!)
    Poi mi frulla spesso in testa anche quella di Bruno Mars dal titolo The Lazy Song: sarà che è orecchiabile, sarà che è molto estiva, quasi da spiaggia, sarà... boh, comunque non cambio ancora stazione radio quando viene trasmessa!
    Ce ne sarebbero un altro po' di pezzi trasmessi molto nelle radio "commerciali" in queste settimane con il pregio di non farmi fare, ancora, zapping sfrenato; tuttavia so che questa condizione è breve e fra un paio di settimane mi ritroverò a cercare cose belle-belle-belle o nuove-nuove-nuove per evitare di sentire le stesse martellanti note estive. Insomma, ne riparleremo a suo tempo.

    12 lug 2011

    Disallineamento: luglio

    A volte si è così disallineati dal mondo (grande o piccolo che sia) che arriva il momento in cui ci si ferma, si fa un bel respiro (profondo), si raggruppano tutti i cocci in un sol posto e si ricomincia, cercando un equilibrio tra corpo, mente e circostanze. 
    E così capita che, in una tranquilla e rilassante serata domenicale di inizio luglio, al termine di un  "agonistico" week-end, nel momento in cui ti ritrovi a perdere tempo su internet, arriva una notizia tanto triste quanto inaspettata. Tale da farti dormire male, tanto da iniziare la settimana con una pesante nube nera sopra la testa.

    In questi momenti, passata la fase di vuoto-panico-smarrimento-eorachefaccio, la razionalità e, talvolta, il buon senso sono gli elementi che gestiscono le priorità dei pensieri (o, almeno, dovrebbero): ci si scopre sufficientemente sensibili, magari qualche egoismo lascia il posto alla comprensione della situazione, improvvisamente sembra esserci una soluzione. A quasi tutto. Ma la parte difficile è trovarla. Così che passi discretamente alcuni quarti d'ora, senza arrivare a nulla. Anzi, con un bouquet di speranze e auspici, utili per placare i peggio sentimenti, sempre in agguato. Nel mentre di tutto questo, poi, arriva una sorta di happy end, come in certi film (non proprio commedie comiche). Tutto diventa inesorabilmente più leggero e si respira con più facilità. Anche il caldo, alla fine, non è che uno stato mentale (se non è troppo!). No, non c'è il tempo necessario per godersi appieno la felicità: è un bel momento, ma, secondo me, non è una condizione duratura. E' come un picco: una volta raggiunto, il grafico non può che scendere. Certo, non è una tantum, però nemmeno così frequente. Ma perché tutto questo giro di parole... ah, già, non si fa in tempo ad avere un buon aggiornamento, che è già il momento di pensare al futuro più o meno prossimo, attività da un lato stimolante (pensare, anche con un po' di fantasia, al futuro può essere un buon esercizio motivazionale), dall'altro personalmente, mi angoscia. Il fatto di proiettare scenari mentali plesio-realistici e di non vederli realizzati è frustrante e causa di un pessimismo cosmico, talvolta necessario, ma non sempre positivo per l'individuo immerso nel mondo.
    In ogni caso il luglio (e quest'anno) è particolarmente difficile: troppi pensieri, troppe scadenze, troppi argomenti. E pianificazioni saltate: il fatto di non aver sotto controllo le situazioni è una condizione odiosa. Ma si trova il modo di uscirne, di prendere quanto di buono ci può essere sulla strada (buia) che si sta percorrendo. Cercherò di ricostruire quanto possibile, intanto mi ascolto un po' di musica.
    In particolare la cover, che uscì qualche anno fa, di Luglio, pezzo degli anni '60 cantato da Riccardo Del Turco, nella versione degli Askers, sul Giuliano Palma Style. Gradevole. E poi il testo presenta delle belle soluzioni.


    E poi un mio personale evergreen che mi accompagna da un sacco di anni: Agosto, dei Perturbazione. Ogni ascolto, mille emozioni. Qui in versione live (a partire dal minuto 3) al Carroponte di Sesto S. Giovanni (vicino Milano): il concerto è dell'anno scorso, è stato bello perché loro sono bravi. Ecco.


    "Se non è vero che hai paura
    non è vero che ti senti solo
    non è vero che fa freddo
    allora perché tremi in questo agosto?"

    21 giu 2011

    (Odio) l'estate

    Oggi un classicone della canzone italiana e non solo: Estate, di Bruno Martino. E così, giusto per restare in tema, da domani le giornate non faranno altro che accorciarsi...

    "Tornerà un altro inverno, cadranno mille petali di rose, la neve coprirà tutte le cose e forse un po' di pace tornerà"
     

    20 giu 2011

    Naviglio, bicicletta

    Oggi free monday, bella giornata, provo a fare un giro (che qualche anno fa era un classico senza fatica, ma ora non lo è più, ahimè) in bicicletta. Senza agonismo, senza fretta, per godersi anche il paesaggio. 
    "dolcemente viaggiare, rallentare per poi accelerare, con un ritmo fluente di vita nel cuore, gentilmente senza strappi al motore" (c'è bisogno di scriverlo? Si, viaggiare, Battisti)


    Il paesaggio è quello di sempre, pianura e naviglio; eppure, provo sempre una certa soddisfazione interiore nel contemplare questo canale artificiale ed il lento scorrere dell'acqua verso Milano, le anatre, i campi intorno (con il grano quasi pronto, il sempre più alto mais) e la tranquillità del lunedì. Pedalare, andare se si vuole, un po' veloci perché la strada è pressoché libera. E insieme allo sforzo fisico, la mente si libera, i ragionamenti diventano naturalmente razionali e tutto diventa semplice. Due, tre ore di pensieri, più o meno elaborati, che scorrono via, proprio come l'acqua.
    Non metto musica in questo post, solo una foto fatta sul tragitto. Che poi per trovare le cose belle, a volte, basta uscire di casa e fare pochi metri...
       

    19 giu 2011

    Parola cantata 2011, Sabato di Saturno, Brugherio. Report

    Ieri sera, seconda serata, dal titolo il "Sabato di Saturno", del festival "Parola cantata" organizzato a Brugherio (MB) e diretto da Mauro Ermanno Giovanardi (ex La Crus).
    Sul palco, in ordine di apparizione, Brunori Sas (con il suo cd "Vol. 2 - Poveri Cristi" fresco di stampa), gli Amor Fou, Luca Madonia, Niccolò Agliardi, Manuel Agnelli e lo stesso Mauro Ermanno Giovanardi.
    Che dire, artisti validi che propongono musica valida.

    Brunori Sas, visto già live l'anno scorso, si conferma anche con il secondo disco ed il secondo (mio) live un bravo cantautore, sa tenere il palco e non è un mero esecutore di brani, intrattiene il pubblico, e lo fa bene. E' trascinante. Ne riparlerò in un post apposito del blog, che se lo merita.



    Buona anche l'esibizione degli Amor Fou, inclusa la cover di "Prospettiva Nevskij" di Battiato.



    A seguire Luca Madonia accompagnato da un quartetto d'archi, poi Niccolò Agliardi con un interessante, seppur breve, intervento.



    Quindi il momento atteso da molti, rovinato solo in parte da un po' di pioggia che, comunque, non ha tolto molto al live di Manuel Agnelli (chitarra/pianoforte) accompagnato al violino da Rodrigo D'Erasmo. Un discreto numero di pezzi degli Afterhours (tra i quali Pelle, Ballata per la mia Piccola Iena, Non è per sempre, Il Paese è reale), eseguiti in versione acustica: il privilegio di esserci stato. Rimanendo in attesa del nuovo lavoro degli Afterhours, previsto per l'anno prossimo.



    Per ultimo l'organizzatore Mauro Ermanno Giovanardi ha eseguito alcuni pezzi tratti dal suo ultimo cd, concedendo anche il bis con il brano sanremese "Io Confesso"

    18 giu 2011

    "Il Sorprendente Album D'esordio Dei Cani", I Cani.

    L'estate sarà l'occasione per molti di ascoltare live molti artisti che, in tempi più o meno recenti, hanno fatto uscire i propri lavori. Ma qualcosa è, ovviamente, già avvenuto.
    Ad esempio, lo scorso week end (10/11/12 giugno 2011) al Circolo Magnolia presso l'Idroscalo di Milano c'è stato l'ormai classico appuntamento con la Musica Indipendente A MIlano, ovvero il MIAMI, organizzato da RockIt. Un festival di tre giorni con molti artisti della scena "indie" italiana. 

    Insomma, tutto questo preambolo per dire che durante il miami la band (o la one man band) più chiacchierata sul web da pubblico e critica, I Cani, si è esibita live per la prima volta, con molta gente (forse inaspettata?) di fronte al palco della collinetta. Che dire, il mini-concerto non è stato tecnicamente un granché, hanno bisogno ancora di un po' di esperienza. Ma il punto di forza è, secondo me, formato dai testi delle canzoni: descrivere il mondo giovanile, attraverso riferimenti molto local (Roma), con efficace realismo, distacco, financo critica, dal punto di vista dei giovani "radical chic" e nerd, che tanto vanno di moda in questo periodo. Il tutto accompagnato da un electro-punk, non inedito, ma trascinante.
    Interessante è anche il modo in cui I Cani si sono fatti conoscere: l'anno scorso hanno pubblicato sul loro SoundCloud "I Pariolini di diciott'anni", destando l'interesse della critica e del pubblico anche per la loro riluttanza nell'apparire pubblicamente. Nel corso dell'anno altri pezzi sono stati resi disponibili, sempre attraverso SoundCloud, fino a che la 42records ha "preso" I Cani e, il 3 giugno, ha fatto in modo di pubblicare il loro primo cd "Il Sorprendente Album D'esordio Dei Cani". Il 12 giugno, appunto, il primo live, dove sono usciti allo scoperto.
    Per quanto mi riguarda, una band da tenere sotto controllo, il cd mi piace e, quindi, lo consiglio.

    Ora un po' di info:
    Facebook: facebook.com/icaniband
    SoundCloud: soundcloud.com/icani
    In 42Records: 42records.it/category/i-cani/
    Testi: RockIt

    Tracks (my best of...)
    Velleità


    - I Pariolini di diciott'anni

     
    - Door Selection
     
    Cit. (citazioni)
    "I nati nell'ottantanove hanno reflex digitali e mettono su flickr belle foto in bianco e nero." (Velleità)
    "La statistica afferma che spesso il primo a staccarsi dal primo dei baci è lo stesso che alla fine dirà di troncare." (Le coppie)
    "Toglierei l'amicizia al settanta per cento di quelli su facebook, ma in fondo non voglio vedere ridotto il mio impero." (Door Selection)

    17 giu 2011

    Please, allow me to introduce myself

    In verità, questo primo post di "On the Song Blog" non è proprio il classico "Hello world!". E' un po' riprendere le vecchie abitudini in una nuova casa, dopo un lungo trasloco. Infatti abbandonai il precedente blog (ancora visibile e leggibile) http://daysong.splinder.com con il pensiero che, forse, non avrei avuto più bisogno di scrivere, segnalare, seguire cose pubblicando regolarmente post a riguardo. Beh, arrivò Facebook e arrivò anche la pigrizia. Si può cambiare idea e così ho fatto. Mi sono ritrovato ad aprire un nuovo spazio nella continuità di quanto fatto sul fu DaySong Blog. 
    Ma perché sto sprecando tempo a scrivere queste giustificazioni che non interessano a nessuno. Ora esiste On the Song Blog. Abbiate pazienza. E' tutto. A presto.